Ciao a tutti, sono Gianmarco, ho 22 anni e sono di ritorno da Tyrnävä, in Finlandia, dove ho trascorso tre mesi unici grazie a ESC.
Scrivo queste righe ad una settimana dal mio ritorno, un po' più a freddo, ma ancora nostalgico delle esperienze appena trascorse, che rimarranno indelebili per sempre nella mia memoria.
0 Comments
È stato un anno incredibile fatto di persone, emozioni e paesaggi indimenticabili. Questi 12 mesi mi hanno aperto la mente a nuovi mondi, nuove culture e soprattutto hanno aperto una grande porta su di me. Mi sento cambiata, ho imparato a non correre, a godermi le cose e il tempo che nella vita frenetica di tutti i giorni sembra essere davvero impossibile! Ho imparato a conoscere quello che davvero mi piace e quello che non voglio più fare. Ho imparato ad aspettare. Nel progetto che ho scelto aiutavo gli educatori di una associazione con utenti con differenti disabilità. La cosa che mi ha sorpreso di più è stata la cooperazione tra le persone del centro per aiutare i propri amici a rialzarsi ed affrontare i compiti quotidiani. Le loro facce sorridenti, le risate, la quotidianità che avevamo creato sono le cose che mi porterò nella mia valigetta personale!
Ciao a tutti, mi chiamo Beatrice e vivo in Abruzzo! Ho svolto il mio progetto europeo di 12 mesi a Lisbona, Portogallo, all'interno dell'acquario Vasco da Gama. Mi sono occupata dell'analisi chimica delle acque delle vasche presenti nella struttura, della zona Plancton ed ho aiutato i miei colleghi a prendersi cura dei nostri ospiti 🐠🦀
Provare a mettere per iscritto che cosa ha significato questo progetto di volontariato europeo in Francia non è semplice, neanche dopo aver fatto passare qualche settimana dal mio ritorno in Italia. C’è un insieme di visi, esperienze, storie e sapori che rappresentano questi mesi a Parigi, appena terminati.
L’esperienza ESC di Chiara a Parigi: È difficile mettere a parole un anno di avventure ed emozioni6/9/2023 Sicuramente è stato un anno indimenticabile, fondamentale per la mia crescita personale, e chiarificatore per quanto riguarda tutte quelle scelte sul “futuro” che si tendono sempre a posticipare. Ma cominciamo dall’inizio...
E’ ormai da una decina di giorni che sono tornata in Italia, dopo aver passato due anni a Zagabria: uno per studio, e uno con il Corpo Europeo di Solidarietà. Tornare non è stato facile: il mio concetto di “casa” è più a Zagabria che altrove. Tuttavia, tutto ha una fine, e bisogna accettarlo. A Zagabria ci tornerò, se non altro per recuperare le ciabatte che ho dimenticato di mettere in valigia.
Questa è la storia di una piccola parte della mia esperienze di volontariato internazionale a Zagabria, quando, con un gruppo di volontari, ho organizzato un solidarity project, ossia un piccolo progetto che può essere messo in piedi da un gruppo informale di persone. Nel caso del mio gruppo, abbiamo optato per un torneo di calcetto.
La mia esperienza di 3 settimane di Team Volunteering a Trnava è stata – come si suol dire – breve, ma molto intensa, e ne ho amato ogni secondo!
Lo scopo del progetto della mia hosting organization, Youth for Equality, è stato diffondere informazioni e consapevolezze su uno stile di vita sano, incoraggiando le persone a prendersi cura della propria salute fisica e mentale. Le modalità? Le più svariate! Dalla partecipazione ai festival cittadini, alla creazione di workshop per le scuole, passando per lezioni di yoga, zumba e breakdance. Mi è stato chiesto di scrivere una testimonianza relativa al mio progetto di volontariato in Spagna… è difficile scrivere di emozioni, soprattutto se queste ti hanno alimentato tutto il tempo, sia in positivo che in negativo. Se sei un futuro volontario e ti prepari a partire, mi dispiace per te ma non sarà tutto rosa e fiori, il volontariato è un pezzo della tua vita e vivere nella felicità continua senza problemi, credo si chiami finzione, o negazione della realtà; ma questo è il mio pensiero, non volevo angosciarti, ¡lo siento! Ma torniamo alla mia avventura da volontario all’estero: dunque, il mio progetto si chiama Burgos Sostenible y Solidaria. Ci troviamo nella Spagna del Nord, nella comunità autonoma di Castilla y Leon. Nel dettaglio la mia settimana da volontariato era organizzata tra lavoro nell’ orto biologico (huerta molinillo), lezioni di spagnolo e doposcuola con figli di migranti.
La huerta è stata la rivelazione di questa avventura, non mi aspettavo di trovare una realtà così forte e unita che io alla fine avrei considerato casa. ERA IL MIO HOGAR. Molinillo si basa su solidi principi che promuovono la sostenibilità alimentare, la produzione ecologica, la protezione ambientale e la solidarietà umana, ti dico ciò perché sono elementi fondamentali che io ho imparato a far miei e che spero un giorno di mettere in pratica e di continuare a comunicare questo messaggio. Ho conosciuto persone, ho trascorso molto tempo con loro, ci ho condiviso gioie, frustrazioni, viaggi, pranzi e qualche bottiglia di vino. Hanno lasciato in me un ricordo bellissimo da custodire. Ci siamo fatti una promessa, restare in contatto e rivederci, scrivere nuovi ricordi e continuare a crescere. Il volontariato ti cambia, ma questo non puoi saperlo, il cambiamento non è evidente, tu non te ne rendi conto o comunque fai finta di non vederlo, si accende in te un qualcosa di nuovo, una nuova energia, coltivala e vedrai che sarà bellissimo. Fatto questo pippone, non pensarci troppo, se già lo stai facendo vuol dire che non sei ancora pronto. Il volontariato non si cerca, è lui che cerca te quando pi ne hai bisogno; vedrai sarà un viaggio bellissimo. Ciao Antonio. A gennaio 2022 ho iniziato una bellissima avventura a Catfarm, una comunita’ nel sud della Francia: un ESC dedicato alla riforestazione. Durante il progetto, ho potuto fare diverse esperienze preziose: prima di tutto, ho potuto imparare come piantare alberi in un modo coscienzioso e sostenibile, con un approccio olistico che ci ha permesso di prenderci cura non solo della pianta e di dare nutrimento all’uomo con alberi da frutto, ma anche di ristorare la terra e l’ecosistema circostante. Questa attivita’ mi ha permesso di riconnettermi con la natura, con il mio corpo e con l’importanza di ri-dare alla nostra terra (con amore, presenza, pazienza ed energia) cio’ che spesso prendiamo da essa sfruttandola senza tregua. Ho potuto comprendere tutto questo anche grazie alla gentilezza, alla dedizione, al supporto e alla disponibilita’ dei volontari sia di Catfarm, che di La Foret Globale, l’associazione con cui Catfarm ha collaborato per questo progetto. E’ stata per me un’esperienza “curativa”, che mi ha permesso di rilassare la mia mente e di trovare pace nel contatto con la natura e nell’idea di “prendermi cura”. ma questa avventura e’ stata anche molto di piu’: vivendo a Catfarm ho potuto fare esperienza della vita comunitaria, in un luogo in cui il focus e’ sulla sostenibilita’ in diversi sensi: dal punto di vista ecologico (pannelli solari, prodotti DIY biodegradabili, recupero del food waste, up-cicling, permaculture gardening…), dal punto di vista sociale (uso della Comunicazione Nonviolenta, dell’ascolto empatico, consent workshops…) e culturale e personale (creazione di uno “safe space” senza giudizi, importanza centrale data al benessere della persona, supporto individuale e di gruppo, incentivazione della self-responsibility…). Ho potuto fare esperienza di tutto questo in modo integrale, in quanto anche noi volontari ESC eravamo considerati naturale parte della comunita’ e abbiamo potuto apprendere pratiche e conoscenza, assumere ruoli, proporre soluzioni, essere parte dei momenti di vita comunitaria, senza alcuna differenza o discriminazione rispetto al fatto di essere ESC. Ho percepito la comunita’ come una famiglia e Catfarm come una casa. Ho anche potuto imparare che, pur nei momenti di stanchezza o tensione, laddove c’e’ comunicazione e supporto reciproco, si possono trovare soluzioni creative, crescere e andare insieme oltre i blocchi e le possibili difficilta’. Questo e’ stato possibile anche grazie alle attivita’ di mentoring che sono state offerte da Catfarm a noi volontari ESC, sia all’inizio del progetto, per poterci integrare fin da subito nel luogo, nelle attivita’ e nelle dinamiche di gruppo, sia durante i mesi di ESC, grazie a momenti di riflessione e feedback. Non sono ovviamente mancati momenti di connessione, divertimento ed esplorazione: sorrido ripensando alla “festa della zuppa” in Poussan, dove il gruppo di ESC ha gareggiato (e vinto!) con le sue zuppe “contro il food waste” con altre associazioni del paese, oppure al carnevale di Poussan, dove ci siamo sbizzarriti a travestirci da alberi e abbiamo sfilato orgogliosi del nostro operato di “riforestatori”. Sono stati preziosi momenti di celebrazione, ma anche di contatto e scoperta delle comunita’ locali. Per non parlare delle serate di giochi da tavolo, dell’open mic e degli workshop che abbiamo potuto energizzare e a cui abbiamo potuto partecipare sentendoci liberi di essere noi stessi, mostrando i nostri lati piu’ preziosi, giocosi, ma anche piu’ fragili, sentendoci accettati e riconosciuti. Ora che questo ESC e’ finito, sono molto grata di aver preso parte a questa avventura, non vedo l’ora di continuare a dare sollievo alla terra (e anche a me stessa) piantando ancora alberi, mi sento ancora profondamente connessa con la comunita’ e sento che Catfarm rimarra’ per me come una seconda casa!
|
ARCHIVIO
November 2023
|