Se i mesi di giugno e luglio sono stati intensi, agosto e settembre non sono stati assolutamente da meno. Giunti ormai alla fine del progetto inizio a concludere i vari progetti personali: con la ripresa della scuola non ho potuto contare su un numero sufficiente di ragazzi per continuare il progetto di spikeball in spiaggia, ho concluso la guida del comune dove lavoro, ho finito il video di promozione del territorio locale, ho imparato l'intero processo della lavorazione del tabacco lavorando nel museo dei sigari palmeri, ho sbattuto le bacchette durante l'ultima lezione di batteria e in poche settimane mi ritroverò con un set di cucchiai in legno grazie al corso di artigianato impartito dal simpatico “nomade-anarchistacomunista” (sua stessa definizione). Agosto è partito con una tranquilla settimana in Fuerteventura in compagnia degli altri volontari. Tra AirBnb e wildcamping ho avuto modo di visitare le spiagge più belle della mia vita, acqua cristallina e chilometri interi di sabbia in un ambiente sulfero. Da Fuerte volo diretto a Tenerife dove, dopo 8 mesi, mi ricongiungo con la mia famiglia, che emozionee. Partito in dicembre con l'esigenza di allontanarmi dall'ambiente familiare sono arrivato in agosto voglioso di rivederli, mi hanno ricordato quanto sono importante per loro e che ho un posto da chiamare “casa”. La seconda settimana familiare la passiamo a La Palma, la mia isola, dove da brava guida turistica gli ho fatto scoprire tutti i segreti dell'isola. Le prime due settimane di settembre le ho passate inaspettatamente in Polonia, come partecipante di un intercambio giovanile sulla permacultura. Opportunità colta al volo parlando con un lavoratore della mia associazione; e così 5 giorni dopo mi trovo in un paesino polacco super hippie a parlare di piante. Fatica iniziale ad ambientarmi e con l'inglese però tanta gente interessante e clima rilassante. (Ho fatto anche questa, incredible!!). Per un finale letteralmente con il botto, il 19 settembre, un vulcano decide di celebrare la nostra fine del progetto eruttando nella parte sud-ovest dell'isola.!!! Situazione controversa: da un lato lo spettacolo incredibile della potenza della Natura e dall'altra parte le case sottostanti sommerse dalla lava. In queste settimane sto dando il mio contributo nei centri di distribuzione di materie prime per gli sfollati. Io sono al sicuro però in questo momento scrivo con la finestra chiusa per proteggermi dalle ceneri emanate dal vulcano.
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Se si riesce ad aiutare e a far crescere almeno un giovane essere umano, si percepisce tutto l’orgoglio di essere volontari Dopo il mio progetto short term in Slovacchia (dove mi sono trovato benissimo), ero sicuro di voler ripetere l’esperienza in un altro Paese per un periodo di tempo più lungo. Il mio ragionamento è stato: “l’esperienza in Slovacchia è stata fantastica, ma le persone sono sempre arrabbiate per il clima poco gentile. Proviamo a stravolgere tutto. Proviamo ad andare in Portogallo!” Spinto da questa idea tanto naïve quanto geniale, a fine Gennaio 2021 sono partito verso il limite occidentale della penisola iberica. Dopo un periodo iniziale di assestamento e semi-lockdown causa Covid, è andata alla grande. Una delle mie attività preferite è aiutare con l’inglese le classi di studenti delle superiori. Provare a toccare il cuore degli studenti, comunicare con loro, farli appassionare a ciò che ti appassiona. È normale che non tutti saranno interessati a questi strani volontari da altri Paesi che si aggirano per scuola. È normale non riuscire a instaurare un legame con tutti. Ma se si riesce ad aiutare e a far crescere almeno un giovane essere umano, si percepisce tutto l’orgoglio di essere volontari. Su una nota più leggera, non posso fare a meno di parlare delle spiagge fantastiche, dell’oceano, delle lezioni di surf (dove le cadute superano il centinaio), le città visitate, le bevande e i cibi tipici, imparare a destreggiarsi in portoghese, le stradine di Viana, i dolci, le cene in compagnia, le persone incontrate e la stupenda Porto: il primo luogo in vita mia che mi abbia fatto dire “sono a casa”. Chiudere questa esperienza con uno Youth Exchange è stata poi la ciliegina sulla torta. Aiutare a organizzare e a portare avanti un progetto così grande e importante ha rappresentato una grande sfida, ma mi ha aiutato immensamente a imparare a gestire nuove situazioni, ad assumere ruoli di responsabilità, e a comprendere e aiutare persone di ogni tipo con background estremamente diversi tra loro. Sono immensamente grato di tutto, è stato un volontariato stupendo.
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August 2024
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