Provare a mettere per iscritto che cosa ha significato questo progetto di volontariato europeo in Francia non è semplice, neanche dopo aver fatto passare qualche settimana dal mio ritorno in Italia. C’è un insieme di visi, esperienze, storie e sapori che rappresentano questi mesi a Parigi, appena terminati. Il mio progetto si è svolto per 10 mesi nella banlieue a sud di Parigi, a Créteil, in un centro socio-culturale e Maison des Jeunes et de la Culture, focalizzato sull’educazione popolare. Le attività del progetto erano incentrate sulla transizione ecologica, ma arricchite dalle tante iniziative nel Centro, su parità di genere, arte e cultura, cucina. Ho allestito sale per mostre su Siria e Tunisia, organizzato eventi per la parità di genere nello sport, animato laboratori con kit sulla riduzione dell’impronta di carbonio con volontari francesi ed europei. Tra i ricordi più belli ci sono sicuramente le attività nel giardino di comunità del Centro socio-culturale: la caccia al tesoro con i bambini del quartiere, la semina nell’orto con volontari della comunità, i laboratori per la creazione di mobili con bancali, il lavoro settimanale nel giardino nelle diverse stagioni dell’anno. Credo di poter dire con certezza che la più grande ricchezza della mia missione in Francia siano però le persone che ho incontrato: le serate film organizzate con gli abitanti del mio foyer nel XX arrondissement di Parigi, i cous cous condivisi con i partecipanti alle attività del Centro socio-culturale e con i miei colleghi, le passeggiate infinite tra gli edifici e le rues parigine con volontari da tutta Europa, gli aperitivi nel giardino condiviso dopo aver annaffiato l’orto nelle serate di luglio. Nelle persone che ho incontrato, ho trovato di volta in volta amici, riferimenti, insegnanti. Mi hanno spiegato espressioni del linguaggio comune, consigliato luoghi e esperienze, mi hanno permesso di conoscere culture e cibi diversi. Tanti progetti in un’unica missione. Il tutto, sullo sfondo di una città come Parigi, in cui nelle terrasses, nei corridoi del musei e dei piccoli ateliers d’artista, lungo le rive della Senna, negli edifici riqualificati per gli abitanti, si respira un’aria diversa. Vivere a Parigi non è facile, Parigi non è una città immediatamente afferrabile o che ti accoglie a braccia aperte, è soprattutto una città piena di contraddizioni. Ho alternato emozioni, tra eccitazione per nuove possibilità, scoperte, ma anche giorni di nostalgia, di insoddisfazione o di incertezza. Credo che un’esperienza come questa ci spinga a passare del tempo con noi stessi, conoscerci meglio, nelle nostre caratteristiche e desideri, e perchè no creare anche nuove parti di noi stessi Sono fiera di dire che ho lasciato parti del mio cuore nel mondo, in luoghi, persone, esperienze. A Parigi e a Créteil ho trovato persone che, in un modo o nell’altro, rimarranno per me sempre casa.
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October 2024
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