Barcellona è una città particolare. Ha uno spirito tutto suo che si ama a dismisura o si odia profondamente. Credo che l’impressione più forte che mi abbia dato sia stata quella di essere una città di artisti, in ogni sfumatura. Credo che il mio resoconto dell’esperienza all’interno dei corpi europei di solidarietà possa essere abbastanza diverso rispetto alle storie che vengono raccontate di solito. Ma andiamo con ordine. Quando sono partita provavo emozioni molto contrastanti. Da un lato avevo enormi aspettative sul progetto, ed ero felicissima di trovarmi a vivere una situazione come quella descritta dal bando; comunità, musica, e arte come strumento per rompere le barriere che si creano tra le diverse condizioni di vita. Dall’altro, avevo delle preoccupazioni dovute al Covid e mi chiedevo se questo fosse il momento adatto per partire e come sarei stata in mezzo a tanta gente dopo così tanto tempo. Barcellona è una città particolare. Ha uno spirito tutto suo che si ama a dismisura o si odia profondamente. Credo che l’impressione più forte che mi abbia dato sia stata quella di essere una città di artisti, in ogni sfumatura. Con colori della città d’altro canto non poteva essere diverso, ci sono mille vicoli, piante, dipinti e cartelloni lungo le strade. Come ogni metropoli è piena di eventi a tutte le ore, ma quello che mi ha colpito di più è stata la gentilezza degli abitanti, sempre pronti a fare una battuta e ad aiutare anche chi non parlava spagnolo. Un ringraziamento speciale va al gruppo di volontari che hanno fatto parte di questo progetto, coloro che hanno rappresentato il bello di questa esperienza. Grazie a loro sono riuscita a sentirmi veramente libera di pensare e riflettere in maniera critica e sentirmi a mio agio. Non dimenticherò mai i momenti passati a cucinare in ostello, le gite, le battute ed in generale il clima di gruppo che si è creato in quei momenti. Credo di aver imparato molto dalla convivenza con loro e da quello che siamo detti, e non sarò mai abbastanza grata per l’arricchimento che hanno rappresentato per me. Ringrazio anche la mia organizzazione di invio, che si è sempre dimostrata attenta senza essere pressante, comprensiva senza essere accondiscendente, ma soprattutto, ed è la cosa più importante, trasparente e preparata. Consiglierei a tutti di partire con YouNet, ed in generale consiglierei la formula del corpo europeo di solidarietà che, se ben gestita, può permettere di vivere esperienze magnifiche. A chi sta leggendo, invece, vorrei dare tre consigli:
Per concludere qualunque scelta prendiate e qualsiasi cosa stia attraversando la persona che sta leggendo in questo momento…. Sempre e comunque... ¡Suerte!
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Non abbiate paura di fallire e fare errori. Potrete usarli per comprendere meglio la lingua e ricordarvi come si usa una determinata parola o come si forma una frase. Invece di vergognarvi, dovreste godervi il processo di apprendimento e concentrarvi sui vostri progressi.
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November 2024
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