Dopo due mesi a Jerez de la Frontera sono tornata a casa perché la mia esperienza di volontariato è giunta al termine. Sono molto triste di dover salutare tutti gli amici e le persone che ho conosciuto in questo periodo, ma mi sento davvero fortunata ad aver vissuto questa esperienza. Ho imparato tantissimo in poco tempo, ho incontrato persone incredibili e ho scoperto molto su me stessa in questi due mesi. Durante questo periodo ho avuto l'opportunità di aiutare l’associazione AJ Inter a promuovere le opportunità Erasmus+ e del Corpo Europeo di Solidarietà (ESC), ho gestito il club di conversazione in inglese, ho imparato a creare poster e a gestire account social: inoltre, ho avuto anche la possibilità di aiutare nell'organizzazione di progetti con persone provenienti da tutta Europa! Ho esplorato la Spagna, conosciuto la lingua e le tradizioni: il culmine è stato partecipare alla feria di Siviglia, dove ho vissuto quest’esperienza come una vera persona del posto, ed è stato unico.
Ho anche imparato a cavarmela da sola e ho fatto nuove esperienze, come andare al Gran Premio di MotoGP: un’esperienza indimenticabile, che non pensavo di riuscire a fare da sola in un paese straniero. Consiglio a tutti di fare un'esperienza di volontariato con l'ESC,: è un’esperienza che non rimpiangerai. Alla prossima Jerez!
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Per 8 mesi, da Settembre 2024 fino ad Aprile 2025, sono stato volontario CES a Jerez de la Frontera, una città Andalusa famosa per essere una delle culle del flamenco e per ospitare ogni anno il celebre Moto GP. Insieme ad un team di altri volontari ho contribuito al lavoro di Asociación Juvenil Inter, organizzazione che si occupa principalmente di promuovere i programmi Erasmus+ e i valori europei alla gioventù locale, svolgendo incontri in presenza con le scuole della città e dintorni, gestendo la comunicazione sui loro social media, e anche aiutando come facilitatore in diversi progetti Erasmus+ di Scambio di Giovani e Corsi di Formazione. Oltre a ciò, le mie mansioni furono molto variegate: ho gestito un club d’inglese settimanalmente, ho organizzato lezioni non formali su vari temi con una classe di studenti della scuola secondaria, ho preparato eventi inter- culturali, scritto articoli per il giornale mensile dell’organizzazione, ed ho collaborato con altre organizzazioni non governative come Oxfam Intermon, Madre Coraje e la rete di appoggio ai migranti Dimbali. Prendere parte a così tante attività differenti è stato uno degli aspetti che più mi sono piaciuti di questa esperienza. Avere sempre qualcosa di diverso da fare ed il dovermi relazionare con molte persone, mi ha reso più dinamico e flessibile, in grado di organizzare attività di gruppo, di parlare di fronte ad una platea, di gestire il mio tempo al meglio e di lavorare efficacemente in un team. Inoltre, l’affrontare con successo sfide per nuove mi ha anche reso più fiducioso nelle mie capacità. Per fare un esempio, inizialmente mi sentivo un po’ intimidito all’idea di dover svolgere delle intere lezioni con degli studenti delle superiori. “Le cose che possono andare male sono tante”, pensavo. La classe potrebbe non ascoltarmi e fare confusione, oppure potrei non essere in grado di coinvolgere gli studenti abbastanza, o finire gli argomenti troppo in fretta e restare per un quarto d’ora in un imbarazzante silenzio a contare i secondi. Invece tuti i miei timori si rivelarono infondati, e preparare gli argomenti per quelle classi ed instaurare un rapporto con gli alunni sono stati fra i momenti che più ricordo con soddisfazione. Poi, lavorare nell’area dei progetti Erasmus+, e conoscere così tanti giovani e organizzazioni sociali provenienti da tutta europa, mi ha svelato un intero mondo che prima non conoscevo, aprendomi la strada a nuove potenziali opportunità per il mio futuro. In più, la possibilità di vivere in un altro paese, di immergersi nella sua cultura, di parlare la sua lingua e sperimentare la sua quotidianità, è stato un altro dei grandi benefici che ho potuto esperire grazie al CES. Jerez de la Frontera è una città stupenda, profumata dagli aranci che ne costeggiano ogni via, decorata dalle sue tante chiese, ed in cui è bellissimo perdersi passeggiando nei labirintici vicoli color bianco pastello. Ma ciò che più mi ha impressionato è la vitalità ed il carattere dei suoi abitanti, amichevoli e gioiosi, profondamente legati e fieri delle loro radici culturali. Girando per la città, si udiva sempre qualcuno cantare una canzone tradizionale o suonare del flamenco in qualche bar, e la comunità sembrava sempre in procinto di celebrare il suo prossimo evento, che questo sia una processione, il festival del flamenco, la Zambomba o la Semana Santa. Oltre a Jerez, ho avuto anche il tempo di visitare altre città in Andalusia, come Seviglia, Cadice, Granada e Malaga, così da farmi un’idea un pò più completa del territorio dove vivevo. Scoprire la cultura Spagnola è stata quindi un’altra delle esperienze più significative del mio volontariato. Ma l’aspetto più importante del mio CES si trova nei tanti legami d’amicizia che ho potuto instaurare nel corso dei mesi. Ho legato tanto, sia con gli altri volontari dell’associazione, che con il team di AJ Inter e con i giovani conosciuti durante i progetti Erasmus, ed, in generale, con le tante persone con cui ho lavorato. Relazionarmi con tutte queste persone diverse, mi ha fatto crescere molto a livello umano e mi ha permesso di conoscermi più a fondo. Sento di essere diventato più empatico e comprensivo, e più aperto nei confronti degli altri. Riguardandomi adesso indietro, mi sento profondamente soddisfatto e fortunato dell’aver costruito una bellissima rete di amicizie che sono convinto rimarranno nel tempo. Rincontrarle tutte sarà anche un’ottima scusa per ritornare in Spagna e viaggiare per tutta europa! Per concludere, voglio consigliare vivamente a tutti i ragazzi/e di informarsi sulle molte opportunità che il CES può offrire. È un’ottima occasione per fare una esperienza all’estero, conoscere una nuova cultura, fare nuove amicizie, ed arricchirsi dal punto di vista sia umano che professionale.
Spero che questa testimonianza sia utile per tutti coloro che vogliono intraprendere l’avventura del CES e che possa ispirare chi è ancora indeciso! Un caro saluto Francesco Anche il cielo piange il nostro addio. Grazie per la futura saudade Come nei migliori “cliché” dei film romantici, è in un giorno di forte pioggia (il cielo sta piangendo, per l’addio) che si conclude la mia esperienza come volontario presso l’AJD. Così, giunge anche il momento di fare un bilancio degli ultimi sei mesi in cui sono stato completamente immerso nella cultura portoghese, un sogno che avevo da tanti anni e che sono riuscito a realizzare! Il sentimento è di nostalgia, o per dirla in un altro modo, di saudade. Tra le attività più recenti, voglio sottolineare le due settimane di attività delle vacanze di Pasqua con i bambini, che mi hanno colpito in modo particolare. Mi hanno reso felice per la fiducia che ho guadagnato, per i giochi indimenticabili, per i lavoretti decorativi legati al periodo, così come per le partite di calcio in giardino. La cosa più bella di tutto questo è che sono riuscito a superare le mie paure e so che un giorno tutte queste esperienze mi saranno utili, sia nella mia vita personale che in quella professionale. Fotografia 1- prima settimana di festa a Pascoa Non posso dimenticare nemmeno i bambini che sono stati con me in Ludoteca ogni fine giornata, dopo le loro attività scolastiche, ai quali rivolgo un ringraziamento speciale. Voglio sottolineare la loro energia pura e libera, le “lezioni” di portoghese, i giochi, ecc. È stato un onore! Li elenco in ordine alfabetico: Afonso, Benedita, Carlota, Felipe, João Miguel, Martim, Santiago. Non vi dimenticherò mai, grazie a tutti per i pomeriggi trascorsi così piacevolmente e vi auguro il meglio per il futuro! Ah… e spero che anche voi non vi dimentichiate di me! Giocare tutti i giorni con “il pelato” non è un evento comune, giusto? Fotografia 2- Lorenzo nella ludoteca Anche Darque rimarrà nel mio cuore, la freguesia che è stata la mia casa negli ultimi sei mesi. Ricorderò le uscite nei bar, in particolare la mitica Cervejaria Nova York, che è stata come una seconda casa, dove, in compagnia degli abitanti del posto, ho assistito a diverse partite di calcio e bevuto birra (a un prezzo talmente conveniente che non voglio svegliarmi da questo bellissimo sogno!). Da menzionare anche i ristoranti, i supermercati e la Praia do Cabedelo, che offre un panorama oceanico incantevole e dove ho ammirato il miglior tramonto. Fotografia 3- tramonto Parlando dei viaggi che ho avuto l’opportunità di fare, voglio sottolineare la visita di tre giorni all’isola di São Miguel, la più grande dell’arcipelago delle Azzorre. Sono rimasto colpito dalla natura, dal clima, dalle montagne, dai vulcani, dalle specialità gastronomiche e dall’Oceano Atlantico. E poi vi parlo anche della Galizia! Una regione di una bellezza incredibile, che vale la pena visitare e dove percorrere il leggendario Cammino di Santiago. Fotografia 4 - Lorenzo a São Miguel (Azzorre) In sintesi, i principali obiettivi che mi ero prefissato quando ho accettato questa sfida sono stati raggiunti: imparare a parlare portoghese; viaggiare e conoscere il nord del Portogallo; deliziarmi con la gastronomia portoghese e i suoi segreti; e avere l’opportunità di accogliere alcuni dei miei amici e familiari nella città di Porto. Sono davvero orgoglioso di aver scelto l’AJD per sviluppare questo progetto come volontario del CES (Corpo Europeo di Solidarietà) e, in effetti, ne ho approfittato al massimo! Infine, voglio naturalmente ringraziare tutto il team dell’AJD per la fiducia e il supporto quotidiano. Auguro all’AJD tanta fortuna per il futuro e per le nuove avventure con i/le prossimi/e volontari/e. LORENZO DE LEONARDIS O céu também chora a nossa despedida. Obrigado pela futura saudade!
Como nos melhores “clichês” de filmes românticos, é num dia de muita chuva (o céu está a chorar, pela despedida) que chega ao fim a minha experiência como voluntário na AJD. Desta forma, chega também o momento de fazer um balanço relativo aos últimos seis meses em que estive inteiramente mergulhado na cultura portuguesa, um sonho que tinha há muitos anos e que tornei realidade! O sentimento é de nostalgia, ou dito de outra forma, de saudade. Das atividades mais recentes, realçar as duas semanas de atividades de férias da Páscoa com as crianças, que me marcaram particularmente. Deixaram-me feliz pela confiança que adquiri, pelas brincadeiras inesquecíveis, pelos trabalhos decorativos e alusivos à época, assim como os jogos de futebol no jardim. O mais belo de tudo isto é que eu próprio consegui ultrapassar os meus medos e sei que um dia todas estas vivências me serão úteis, quer na minha vida pessoal quer profissional. Não posso ainda esquecer as crianças que estiveram comigo na Ludoteca todos os finais de dia, após as suas atividades escolares, deixando-lhes um agradecimento especial. Destaco a sua energia pura e livre, as “aulas” de português, as brincadeiras, etc., foi uma honra! Enumero por ordem alfabética: Afonso, Benedita, Carlota, Felipe, João Miguel, Martim, Santiago. Nunca vos esquecerei, agradeço a todos pelas tardes tão bem passadas e desejo-vos o melhor para o futuro! Ah... e espero que também não se esqueçam de mim! Brincar todos os dias com o “careca” não é um acontecimento comum, certo? Darque também ficará no meu coração, a freguesia que foi a minha casa nos últimos seis meses. Recordarei as idas aos bares, em particular a mítica Cervejaria Nova York, que foi como uma segunda casa, em que na companhia de habitantes locais assisti a vários jogos de futebol e bebi cerveja (a preço tão acessível, que nem quero acordar deste lindo sonho!). De referir ainda os restaurantes, supermercados e a Praia do Cabedelo que possui um panorama oceânico encantador e onde admirei o melhor pôr-do-sol. Mencionando as viagens que tive oportunidade de realizar, destaco a visita de três dias à ilha de São Miguel, a maior ilha do arquipélago dos Açores. Impressionou-me a natureza, o clima, as montanhas, os volcões, as iguarias gastronómicas e o Mar Atlântico. Falar-vos ainda da Galiza! Uma região de uma beleza incrível, que vale a pena visitar e fazer o lendário Caminho de Santiago. Em suma, os principais objetivos que defini quando abracei este desafio foram alcançados: aprender a falar português; viajar e conhecer o norte de Portugal; deliciar-me com a gastronomia portuguesa e os seus segredos e ter a oportunidade de receber alguns dos meus amigos e familiares na cidade do Porto. Estou verdadeiramente orgulhoso por ter escolhido a AJD para desenvolver este projeto como voluntário do CES (Corpo Europeu de Solidariedade) e, de facto, aproveitei ao máximo! Por último, naturalmente agradecer a toda a equipa da AJD pela confiança e apoio diário. Desejo à AJD a maior sorte para o futuro e para as novas aventuras com os novos voluntários/as. LORENZO DE LEONARDIS |
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May 2025
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