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"International Initiative for Cooperation": Il mio SVE in Bulgaria!

11/28/2019

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Il mio SVE presso l'associazione “International Initiatives for Cooperation”, situata a Razlog (Bulgaria), è iniziato a marzo 2019. Il tema principale del progetto per cui ho lavorato è l'organizzazione di attività per la comunità locale, specialmente usando il metodo di educazione non formale. Insieme agli altri volontari, mi sono dedicata alla realizzazione di attività per bambini, adolescenti ed adulti, a parte di attività extra che hanno aumentato il nostro spirito civico, capacità di lavorare in gruppo, creatività ed espressività. Per i primi mesi le attività in cui sono stata impegnata hanno riguardato principalmente l'educazione non formale dei bambini di una scuola elementare di Razlog e le lezioni di italiano per adulti. Per quanto riguarda queste ultime, inizialmente ho avuto delle difficoltà perché - in primis - non parlando bulgaro ho dovuto sostenere le lezioni in inglese, inoltre ero alle prime armi come insegnante. Con il tempo, sono migliorata (sia per quanto riguarda il livello di bulgaro che per le mie capacità didattiche), ora che sono alla fine del mio SVE posso dire che le lezioni di italiano sono una delle attività più fruttuose a cui mi sono dedicata. Per quanto riguarda le attività di educazione non formale, per i primi mesi (da marzo a maggio) non abbiamo offerto attività di qualità, in quanto è mancata la presenza di un leader che organizzasse gli argomenti da trattare e pianificasse le attività da svolgere. Altre attività a cui ci siamo dedicati: preparazione di alcuni lavoretti per la Pasqua, visite ad un centro di riposo per anziani con cui abbiamo condiviso bei momenti (per esempio, cucinando la banitza, tipico rustico bulgaro). ​
  • BANITZA & UOVA DIPINTE PER LA PASQUA BULGARA
Durante i mesi estivi ci siamo dedicati alla realizzazione di un campo estivo per bambini nel centro di Razlog. Grazie a questa attività ho ulteriormente sviluppato le mie capacità, in particolare confidenza nel lavorare con i bambini, creatività, espressività e capacità comunicative, flessibilità e lavoro di squadra. Abbiamo realizzato tante attività interessanti e coinvolgenti, come ad esempio caccia al tesoro, corsa ad ostacoli, semplici esperimenti scientifici, lavoretti artistici con materiale di riciclo (tetrapack, bottiglie di plastica, rotoli di carta igienica). 
​Tra luglio e settembre c'è stato un notevole ricambio di volontari, il che ha fatto sì che mi ritrovassi ad essere la volontaria più “anziana”, cosa che ha notevolmente contribuito alle mie capacità di guidare gruppi di persone. A metà ottobre abbiamo ricominciato ad andare a scuola e l'anno accademico è iniziato davvero bene perché con il nuovo gruppo di volontari abbiamo messo a punto una nuova metodologia organizzativa, che prevede la scelta di una tematica settimanale e la pianificazione di attività relative ad essa. Tra le altre cose, abbiamo trattato: riciclaggio, scienza, Halloween, interculturalità (approfittando del fatto che proveniamo tutti da distinti paesi europei). Inoltre, abbiamo iniziato ad andare ad un orfanotrofio per passare del tempo con i bambini, che sono molto contenti di vederci e stare con noi. Da qualche settimana abbiamo iniziato lezioni di inglese per i bambini dell'asilo, un'attività totalmente nuova che risulta però gratificante. L'ultima attività periodica a cui ci dedichiamo è aiutare i responsabili di un centro disabili del posto a dipingere delle statue da vendere dei mercatini, personalmente non ho mai avuto grandi capacità artistiche però quest'attività mi piace perché dipingere mi aiuta a concentrarmi.
Durante questi mesi abbiamo realizzato moltissime altre attività ed un solo articolo non basterebbe a descriverle. Ho partecipato all'on-arrival e mid-term training, a traverso i quali ho conosciuto tantissimi volontari provenienti da altre città qui in Bulgaria, con cui ho condiviso viaggi, fine settimana insieme. ed anche progetti ed idee. Ho viaggiato molto ed ho avuto l'opportunità di vedere posti bellissimi, in Bulgaria e nei Balcani, e di conoscere la gente del posto. Ho conosciuto molte persone qui a Razlog, che mi hanno introdotto alla cultura bulgara e con cui sicuramente rimarrò in contatto alla fine del mio SVE. Non finisce qui, abbiamo realizzato moltissime altre attività fruttuose ed interessanti: abbiamo organizzato molte serate interculturali qui a Razlog (a tema spagnolo, italiano, bulgaro, giordano) in cui abbiamo condiviso cibo, bevande e balli tipici dei nostri paesi; ho partecipato come volontaria al Gay Pride a Sofia; insieme al nostro team e ad alcuni adolescenti del posto abbiamo preso parte alla campagna per il cleaning day della Bulgaria ed abbiamo ripulito un bosco dai rifiuti, qui a Razlog. Ed abbiamo avuto l'opportunità di ballare davanti alla gente di Razlog, preparando uno spettacolo davvero carino e coinvolgente con i balli tipici di tutti i nostri paesi di provenienza.
Claudia Pecoraro
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Schools and Educational Institutions in Skała - Ecco il nostro progetto: Staże zagraniczne - droga do kariery - "Foreign Internships - Way to a Career"

11/25/2019

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The project "Foreign Internships - Way to a Career" started on 1st October 2018 and lasted 12 months. 30 students from our school (Schools and Educational Institutions in Skała) who study in the fields of IT technician and logistics technician attended it.
The students, under the care and supervision of 2 tutors, took part in the monthly internships in Italian companies. The internships took place in the Bologna area from 17th March 2019 to 13th April 2019.
The internship organization - YouNet from Bologna - took care of the internships. The YouNet organization dealt with all logistic aspects of our stay, such as: accommodation, local transport, payment of the part of the financial resources to students, organization of dinners, organization of internships, mentoring, monitoring and evaluation of the project, as well as, implementation of the cultural program. The internships were adapted to the needs of the participants. The students received ECVET documents, the diploma and the Europass-Mobility certificate.
Our school took care of the participants' preparation for the mobility. The students participated in language, pedagogical and cultural activities before the departure. In addition, we supplied them with workwear, necessary aids for the preparation and then for the internships as such; we also guaranteed transport and an adequate insurance. The partner got acquainted with the participants via FB and Skype. The YouNet familiarized the participants with the information regarding their internship stay.
Skała is a small town in the province of Małopolska, where it is difficult to acquire the qualifications and experience at the level required by the modern labor market. As a result, it has a negative impact on the possibility of finding employment after the graduation. Our project was a reaction to these problems. Our main goal was to help our students find themselves on the labor market. We wanted to adjust their professional qualifications to the requirements of entrepreneurs. In addition, the project was an opportunity to improve students' language skills and to acquire personal, social and organizational competences necessary for the functioning in the modern world. The contact with another culture also improved the intercultural awareness of the participants, and the possibility to have at the disposal their own budget supported the development of their independence and entrepreneurship.
The project had also a positive impact on our school which strengthened its international contacts and its position as a European school within the local community. The participation in the project was also an opportunity for the school staff to gain new professional experience,as well as, improve their organizational and language skills.
The meeting summarizing the project Erasmus + ''Internship abroad - the way to career'' was taken place in our school on 11.06.2019. Our 15 logistics and IT students were in Bologna in Italy to train their skills in different Italian firms. Except that our students had excursions to Venice, Florence and Milan. It is worth adding that our school is a leader among all technical schools in Cracow country in term of acquisition money for training. There were many interesting representatives of our authorities.
During the meeting our principal Karol Papisz shared impressions from experience of stay of our students. After the meeting we tried delicious Italian cuisine.


Link to our project page as follows: https://erasmuspraktyki.lo-skala.edu.pl/2019/07/05/spotkanie-podsumowujace/
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Scambio Giovanile Let's Improvise Becoming Creative, Expressive and Spontaneous Through Music

11/8/2019

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Ottobre 2019. Lo scambio giovanile Let's improvise, organizzato nel quadro dei progetti Erasmus+, ha coinvolto 30 giovani provenienti da Francia, Italia, Romania, Macedonia e Slovacchia in una settimana di esplorazione creativa, improvvisazione musicale e confronto fra culture ! Grazie allo scambio i partecipanti hanno avuto occasione di visitare l'unica istituzione europea ad essere eletta direttamente dai cittadini dell'Unione: il Parlamento Europeo, nella sua sede di Strasburgo. 
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My incredible Evs experience in Blagoevgrad

10/11/2019

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" Hello everybody!
This is Benedicta from Italy, and today is a sad day because my short-term EVS project in Active Bulgarian Society came to the end! Before leaving the amazing team I worked with for the last 2 months, I want to share with you my impressions and feelings related to the city and to this experience.
But let's start from the beginning. Have you ever heard about this little city in Bulgaria?  I don’t blame you if you don’t, but it’s never too late to now why you should give a chance to this amazing Bulgarian hidden gem.
This lovely city is in southwestern Bulgaria. Located in the valley of the Struma River, and at the foot of the Rila Mountains, it’s just an hour away from Bulgaria's capital, Sofia. Just by having a walk, you can discover more about the city, as well as many of Bulgaria's brightest citizens because of many monuments dedicated to them. One such statue is the huge one in Gotse Delchev’s honor (a Bulgarian revolutionary/personality in Ottoman-ruled Macedonia and Thrace) right in front of the Opera House.  "
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" ​Renovated places like the main square with the singing fountains and new ones like the American University in Bulgaria stand out in the clear sky of beautiful Blago, which boasts a remarkable record in terms of air quality, with one of the lowest pollution rates in the country. "

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" ​Along one of the pedestrian streets that leads from the heart of the city to the city park, colorful umbrellas seem to float over the heads of passers-by. But not everything is left to chance! Yes, because umbrellas also have a practical and not just a decorative function: they offer shelter from sudden seasonal downpours that can surprise the unlucky ones. "
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​" But there’s more: if you want to immerse yourself in a magical atmosphere and relive the past, you just have to cross the bridge that connects the city center to the ancient town of Varosha. With its traditional buildings and wonderful Church dedicated to Virgin Mary, Varosha evokes typical settings for the most beautiful fairy tales of all time. " 

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" Also, the orthodox cross on the hill above the old town is worth a visit. From the top of the hill, you can enjoy a breathtaking view of the city and the valley all around. "

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" Blagoevgrad was my house for the last two months and ABS team, my family.  For sure, this is one of the best and most incredible experiences in my life. I met a lot of wonderful people and had with them the craziest adventures ever (like crossing the whole country by hitchhiking!!).


​I cannot say that everything was amazing and fine because I also had my bad days but still, in the end, this experience changed me in a positive way and I will always be thankful to all people who were part of this chapter of my life.

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So, as you can imagine, when you really enjoyed a place and the people around you, it's very complicated and painful to say goodbye.  But I know that one day, soon or later, we will have the chance to meet together, again, somewhere. "

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A presto ❤️!



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Author: Benedicta Marinelli, short term EVS volunteer in 3E: EVS Eastern Express vol.2 project.
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Vi SVElo com’è andata!

9/11/2019

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Sebbene all’inizio il tempo sembrasse passare piuttosto lentamente e l’espressione “un anno di volontariato in Lettonia” suonasse un’impresa da supereroi, il 29 luglio 2019 si è concluso il mio SVE.
L’unica cosa di cui mi rammarico pensando a questa sensazionale esperienza è di non averla fatta prima. Come mai nel nostro paese i giovani sono pressoché digiuni di informazioni riguardanti le possibilità che il progetto Erasmus+ offre ai giovani? Perché a 18 o 19 anni, dopo la fine della scuola superiore, le uniche due vie possibili risultano essere l’università o un posto di lavoro?

Secondo la mia personale esperienza il servizio di volontariato europeo è certamente stata un’esperienza formativa dal punto di vista del lavoro, grazie al quale ho avuto la possibilità sia di esperire l’ambito dell’insegnamento delle lingue che di esplorare quel grande mondo che è il progetto Erasmus+ con le sue vastissime possibilità destinate non solo ai giovani studenti universitari (prima di partire per il mio SVE l’unica sfaccettatura dell’Erasmus+ che conoscevo era il soggiorno di studi all’estero per un periodo di tempo) ma anche a tutti coloro, indipendentemente dall’età o dall’impiego, che sono interessati a partecipare a tirocini, seminari o ad altri tipi di progetto attivi in Europa.

La scoperta più grande però è riconducibile, più che all’aspetto lavorativo, all’aspetto culturale; parlo di quel fantastico crogiolo in cui ho vissuto per 12 mesi, nel quale si sono mischiati così tanti volontari e non, ciascuno con i suoi punti di vista, le sue abitudini, le sue storie da raccontare. Uno degli aspetti più tristi è che così come un bel giorno si parte per questo viaggio nel mondo SVE, venendo catapultati in una realtà così riccamente colorata e molto spesso festaiola che incuriosisce e attrae – un po’come il carnevale a Rio de Janeiro- arriverà anche il giorno in cui si dovrà estrarre il biglietto di ritorno per fare rientro a casa. Un giorno Jesus, un volontario spagnolo, iniziando a vedere le sue persone più care andare via da Rezekne alla fine del loro SVE, disse: “Dovrebbero fare in modo da farci arrivare e andare via tutti insieme!”. Nils, un mio amico volontario tedesco, rispose: “Se facessero così conosceremmo solo un gruppo di persone, non avremmo la possibilità di conoscere tutte quelle che veniamo a conoscere così spesso come ora. It’s the life, dude!”.

Non ho mai conosciuto tante persone quante ne ho conosciute durante il mio servizio di volontariato. È chiaro che per il futuro ci si augura che tutti rimangano presenti, ma per una miriade di motivi purtroppo questo non sempre capita: l’inizio di un nuovo percorso di studi, nuove opportunità di lavoro, questioni familiari, la distanza. Fra questi e altri motivi penso che la distanza sia la variabile che più fa paura, ma allo stesso tempo aiuta a capire moltissime cose. Nel mio caso proprio la distanza mi ha fatto capire chi sono le persone che contano davvero: quando il giorno della sua partenza ho accompagnato Capucine, la mia prima coinquilina francese, alla stazione di Rezekne, con la voce un po’spezzata e gli occhi lucidi, mi ha detto: “It’s not a goodbye, it’s a see you soon!”. Certe frasi si dicono talvolta per educazione o per l’euforia del momento, ma noi ci abbiamo creduto davvero. Capu è tornata a Rezekne a far visita per ben due volte entro nemmeno un anno dal nostro primo incontro. Oggi lei fa parte di quelle che a me piace definire come “le mie persone preferite”. Di quella categoria di persone fanno parte anche Arman, Tibo, Masha, Astrid, Redona e altri volontari conosciuti in Lettonia.

​I miei migliori momenti di crescita personale sono avvenuti anche durante i miei innumerevoli viaggi intrapresi nel corso del mio periodo di mobilità. Lo SVE dà la possibilità di raggiungere tantissimi posti a costi, almeno partendo dalla Lettonia, decisamente contenuti. Il mio viaggio migliore è stato quello a Mosca: viaggio intrapreso per ovvie ragioni da sola, ma durante il quale non mi sono mai sentita più in compagnia. Ero in contatto quotidianamente i miei genitori, con gli amici in Italia e con quelli nuovi, che mi motivavano nel vivere al 100% il mio viaggio nell’enorme terra russa, che forse proprio per la sua grandezza all’inizio mi intimoriva un po’; tutti erano incuriositi dal conoscere Mosca attraverso i miei racconti, le mie vicende, le foto che inviavo loro. Una sera mi sono trovata a camminare su un viale nel cuore della capitale russa, paragonabile per dimensioni ad un’autostrada, mangiando un kebab e rimanendo ammaliata dalla gente che camminava su e giù non facendo assolutamente caso alle luci, al traffico moscovita, alla dinamicità che caratterizzava l’atmosfera, alla maestosità degli enormi edifici sovietici che costeggiavano la strada e mi facevano sentire piccolissima. Nella riproduzione casuale della mia playlist era capitata Can’t sleep di K.Flay. Questo è uno dei ricordi più belli che ho di Mosca.

In conclusione: perché lo SVE è risultata essere un’esperienza così costruttiva, colorita e magnifica a tal punto da parlarne a tutti e cercare di motivare chiunque a partire? Tanti sarebbero gli episodi e le variabili da analizzare; questi da me raccontati sono solo degli esempi. Col senno di poi mi sento di dire che all’inizio del mio servizio non ero questa Francesca; lo SVE mi ha aiutato ad essere più spontanea e ad aprirmi di più alle persone che trovo sulla mia strada, a non catalogarle ma ad accettare anche ideali, pensieri ed opinioni diversi dai miei, tenendo presente che ciascuna di esse avrà, in qualche modo, qualcosa di nuovo da insegnarmi. Lo SVE mi ha insegnato a superare quei limiti fittizi che solo io mi ponevo; le mie paure. “Se non ci provi non saprai mai com’è” è diventato il mio motto. Lo SVE mi ha fatto capire che il tempo non è mai perso, ma ogni momento è un’esperienza che, inserita o meno nel curriculum, ci si porta dentro e tornerà un giorno sicuramente utile.

Un grande grazie va alla mia organizzazione di invio e a quella ospitante che mi hanno dato la possibilità di scoprire questo mondo Erasmus+, a tutti coloro che sono entrati nella mia vita e oggi sono felice di chiamare amici, a quelli con cui ho speso solo un paio d’ore a chiacchierare. Il grazie più grande va forse a Rezekne e alla Lettonia: un paese che pur essendo totalmente diverso dalla mia amata Italia, anche per il prossimo anno ho scelto come casa e sede della nuova esperienza che sto per intraprendere. Questa volta a Riga.

Francesca 
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"Communication change communities"

9/1/2019

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A inizio giugno scorso, io ed altri tre ragazzi, abbiamo partecipato ad uno scambio giovanile a Kranevo, vicino Varna, in Bulgaria, sulle diverse modalitá di comunicazione dal titolo "Communication change communities".
Lo scambio ci ha dato modo di entrare in diretto contatto con numerosi altri giovani provenienti sia dall'UE, che dai paesi partner, e nello specifico con Turchi, Georgiani, Serbi, Macedoni e Bulgari.
In questo scambio abbiamo avuto modo non solo di sviluppare, attraverso svariate attività ludico-educative e giochi formativi, competenze non formali inerenti le diverse forme di comunicazione (formale/informale, verbale e non), ma abbiamo anche avuto il privilegio di sviluppare, in modo particolare, tre delle competenze chiave che la Commissione Europea ha posto come fulcro di sviluppo per il settennato 2014-2020: La Comunicazione nella lingual madre; la Comunicazione in lingue straniere; ed il Dialogo interculturale!!
Lo sviluppo di quest'ultimo è stato reso possible non solo grazie alla coesione di gruppo che si è creata sin da subito, dopo la prima serata di ice-breakers e name games, ma anche grazie alle tre serate interculturali avute durante l'arco del progetto, in cui, attraverso l'assaggio di cibi e bevande tipiche delle nazioni partecipanti allo scambio, e grazie a quiz di gruppo a premi, canzoni e balli tradizionali, è stato possible immergersi appieno nelle tradizioni e nel folklore che rendono l'Europa cosí unica, ammirabile e stupefacente nel piú vasto quadro mondiale!! :)
Se volete uscire dalla vostra comfort zone allenando una lingua oggigiorno fondamentale come l'inglese, conoscendo giovani da tutta Europa, sviluppando competenze non formali sempre piú richieste anche dai datori di lavoro, non avete da far altro che participare ad uno di questo scambi giovanili, completato il quale otterrete anche il celeberrimo Youthpass, unica certificazione ad ora rilasciata dalla Commissione Europea, che certifica non solo di aver preso parte ad un'esperienza particolare come questa, ma anche di aver acquisito/migliorato le otto competenze chiave fissate dalla Commissione come obiettivi chiave da perseguire in questo settennato, che va ormai concludendosi!!

​Tommaso Rossi
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Vita da SVE

7/18/2019

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Com’è trascorrere un anno di Servizio Volontario Europeo a Bologna? Giunti ormai quasi alla fine del loro percorso, i volontari raccontano la loro esperienza col progetto VIDA! 
​
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L'Europa viene da TE.

5/3/2019

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Ho partecipato all'ultimo incontro de "L'Europa viene da te" dedicato al tema "Futuro e sfide dell'Unione Europea" durante il quale si è parlato delle prossime elezioni europee. L'incontro è stato molto interessante grazie agli interventi di professori di diritto europeo ed esponenti politici che operano a livello europeo, inoltre è stato molto bello assistere alla proiezione di un piccolo video realizzato da alcuni studenti di una scuola superiore, a dimostrazione del fatto che anche i più giovani sono interessati all'Europa e si sentono cittadini europei a tutti gli effetti. Sono molto soddisfatta di aver partecipato a questo incontro! 
Valentina 


Il ciclo di incontri promosso dal comune di Bologna "L'Europa viene da te"; è stata un'esperienza
molto interessante ed utile, poiché con l'aiuto di esperti del settore tra cui alcuni professori
universitari, si è riusciti a fornire ad un pubblico più o meno variegato, una visione di Europa vicina
ai cittadini. Questa attività mi è risultata molto vantaggiosa sopratutto in vista delle prossime
elezioni europee dal momento che per eleggere in modo consapevole i rappresentanti dei cittadini
al parlamento europeo, era necessario informare, per quanto possibile, gli elettori di che cosa si
occupa concretamente l'Europa. Questi incontri hanno chiarito in modo semplice e esaustivo le
perplessità che avevo nei confronti di questi organi che sembrano cosi distanti dalla nostra
collettività,facendomi acquisire nuove conoscenze che sicuramente mi saranno utili in futuro.
Vanessa

Per me, come studentessa straniera, è stato molto interessante partecipare alle riunioni "Europa
viene da te". Vengo dalla Russia e non sapevo in dettaglio che aspetto avesse l'Europa
dall'interno. Ora, per me, concetti come la zona euro, il Brexit, i valori di un'Europa unita sono
diventati più chiari. Ricordo soprattutto l'incontro con Marco Calamai, docente di Psicologia dello
sport. Mi ha ispirato a pensarci, che siamo tutti diversi e ognuno ha il suo talento.
Natalia

È la prima volta che ho avuto la possibilità di partecipare in un corso di educazione civica europea che
era interesante, divertente e facile da capire. Sono in Italia da mezz’anno, facendo SVE a Bologna e ho
capito per gli incontri da YouNet. “L’Europa viene da te” mi ha aiutato di informarmi sull’Unione europea
e le opportunità che ci sono per tutti. A tutti gli appuntamenti c’era la possibilità di discuttere temi diversi
per esempio integrazione europea, opportunità per i giovani, le sfide dell’ immigrazione con giornalisti,
esponenti della culture e del mondo accademico.
Lili
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"Graphic recording ad opera di Alessandro Bonaccorsi (visual designer & thinker www.bonaccorsiart.com)"
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Training Course “Digitale"

4/18/2019

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YouNet🇮🇹 in collaborazione con KobieTY 🇵🇱presentano ; 
Training Course “Digitale" 
Tra il 13 e il 25 febbraio 2019 a Grotniki (Polonia)si è svolto un corso di formazione #ErasmusPlus chiamato "Digitale" .
Durante questo periodo ci siamo serviti della nostra conoscenza e competenza per utilizzare il metodo Digital Storytelling per lavorare con i nostri gruppi target.
I 27 partecipanti al corso, provenienti da 9 paesi hanno raccontato le proprie storie attraverso vari strumenti digitali. 
Il corso si basava sul libro "Digital Storytelling" di Joe Lambert. 
ℹ http://kobiety.lodz.pl/portfolio/digitale/
🎥https://www.youtube.com/watch?v=T4eZyy5Qulc&list=PLYnag6dYYCQX8OpkPDgp4mmVgk9SyzLWz
📸 http://bit.ly/digitaleFB

Erasmus+ programme 🇪🇺
#digitale #ErasmusPlusPL
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Globally Connected, Locally  Engaged

4/15/2019

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